mercoledì 1 giugno 2011

Ecco chi c’è dietro ogni cerimoniale.

Don Luca Perri è direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi di Cosenza- Bisignano
Dopo il diaconato si è specializzatoin liturgia "A Roma si vive la vera cattolicità della chiesa e la sua universalità, in comunione con i fratelli di tutto il mondo"

Don Luca. In che cosa consiste questo servizio di direttore dell’ufficio liturgico?

L’arcivescovo Nunnari mi ha affidato l’incarico di coordinarlo nella vita liturgica della diocesi, nella formazione e animazione, e nella preparazione delle varie celebrazioni diocesane che si tengono, sia in cattedrale che nella diocesi, con la Sua presenza. Ciò richiede un cerimoniale esemplare che sia espressione della chiesa e della vitalità della comunità. Un ruolo come quello che mi è stato assegnato, aiuta i sacerdoti e i laici a comprendere ed attuare nel migliore modo possibile queste celebrazioni straordinarie, manifestazione della vera natura della chiesa che prevede una grande moltitudine riunita e una coordinazione il più possibile perfetta, per potere scorgere la sinfonia di carismi e di vocazioni.

Di recente, un avvenimento importante, l’ordinazione vescovile di monsignore Leonardo Bonanno…

Da trentatré anni non si celebrava a Cosenza un’ordinazione vescovile, un avvenimento imponente che richiede una grande coordinazione e collaborazione di presbiteri e laici, che parte dall’accoglienza di tante importanti figure della chiesa vescovile che sono confluite ed è stata esperienza di prova signorile dell’intera comunità cosentina.

Quali sono le difficoltà che s’incontrano nello svolgere questo servizio?

La difficoltà è una sola, e deriva dall’eredità del passato, quella di avere una visione parziale della liturgia, che viene intesa come semplice cerimonia da eseguire. Ma, con il Concilio Vaticano II, la liturgia è un evento al quale si accede per comprendere l’avvenimento pasquale e attraverso i suoni e i colori, Cristo si manifesta. Ciò che vuole il Concilio Vaticano II è una liturgia decorosa ma viva, così, com’è Cristo.

Le note di colore sono date dai giovani chierichetti?

C’è una bella vitalità nei giovani ministranti, chiedono sempre di potere capire ciò che celebrano. Oggi i ragazzi ci stimolano a dare ragione della fede e quindi di riflesso anche della liturgia. Accettano il cerimoniale che con la loro freschezza regolano a non essere troppo rigido, innovando con note di colore e di calore.

Il ruolo delle donne nella liturgia qual è?

È a discrezione dei Vescovi, e nella nostra diocesi il Vescovo ha dato la piena libertà ad ogni parroco, che si regola in base alle consuetudini delle varie parrocchie, se includere le bambine nel gruppo dei ministranti. Alle donne adulte, invece è riservato il ruolo di lettore della Parola di Dio e di aiutare il sacerdote nella distribuzione dell’Eucarestia.

Lei è viceparroco della Cattedrale. Quali sono le difficoltà in questa parrocchia?

Nonostante siamo nel pieno centro cosentino, qui esiste un clima di fraternità in un quartiere ancora a dimensione di uomo, ma ci sono delle difficoltà, povertà materiali a volte aggravate dalle immissioni di stranieri, con le carenze abitative e lo spopolamento del quartiere.